GIANNI DE TORA

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1999 Cinema Teatro Roma, Portici (NA) 9 Febbraio

 

MANIFESTO PROGRAMMATICO E DI PRESENTAZIONE A CURA DI ELEONORA PUNTILLO

Federazione Territoriale Città del Monte
Circolo del Cinema Città del Monte / F .I.C.C.

MUTANDIS

Dal sommo del Vesuvio fin giù alla Città del Monte, dal Fiume di Pietra al Miglio d'Oro, cinque artisti (più una, di loro sempre allegramente invidiosa .... ) che continuano a confrontarsi. Il caso è raro, anzi unico. Mai successo, fra gli artisti, che durasse una collaborazione sperimentale, dove ciascuno si cimenta sul tema dei mutamenti, sulla capacità di essere mai il se stessi di prima, sulla voglia inesausta di cogliere il senso di ogni cambiamento, e dare a esso una forma che sia addirittura concreta, addirittura intelligibile. A cominciare dalla denominazione del gruppo, latinamente precisa ma modernamente (e rischiosamente) allusiva; a cominciare dall'iniziale auto ironico sberleffo che conteneva (e dichiarava molto apertamente, senza nascondersi dietro i paroloni) anche l'intento di proporre - al mercato - le "mutande d'artista". Proposito, sia chiaro, mai abbandonato. Perché infatti quelli del gruppo MUTANDIS, sommamente rafforzati nelle loro convinzioni dalle recenti proposte degli stilisti di moda, sono pronti a porre come tema artistico - per esempio - il mistero del mutamento indotto dall'indumento, il significato di indumenti creati per proporre mutamenti, il mutamento di significato degli indumenti, il corpo umano continuamente trasformato dall'indumento. Dall'iniziale autoironia a un percorso - ormai già cospicuo - che vede il gruppo MUTANDIS evitare con cura tutte le ingannevoli turlupinanti solennità e i pesanti silenzi rituali che ritmano l'esiguo respiro della cosiddetta "vita artistica". Nel gruppo MUTANDIS gli artisti vogliono comunicare mediante la creazione di segni e forme, chi scrive queste note è con loro associata perchè vuole comunicare con le parole; la gara per ciascuno consiste nel tentare di arrivare prima e più direttamente all'obiettivo e ai destinatari; l'oggetto di questo gareggiare è "che cosa" comunicare, quali i modi di esso, quali cambiamenti (e perché) intervengono nel momento del gesto definito artistico, nel momento in cui è scritta (oppure detta, o letta) la parola mutante. La parola cambia senso, peso, spessore, nel percorso dall'origine alla destinazione, percorso che vede inconsapevoli chi la produce e chi la riceve. Possono nascerne conseguenze anche sorprendenti, perché " .... felicità dello scrittore è il pensiero che può mutarsi in sentimento, il sentimento che può mutarsi tutto in pensiero" (così scriveva Thomas Mann, scrittore per davvero, talvolta felice). L'artista crea segni e forme continuamente diverse, cinque artisti (più una) riuniti creano anche quella sperimentazione che tende a un prodotto autonomo e insieme collettivo, e anche mai finale, mai definitivo, mai concluso. Non è poco, ed è anche una cosa divertente.

 
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